In data 19 ottobre 2023, sono stati pubblicati gli ultimi dati sul mercato del lavoro italiano, elaborati dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps.
Complessivamente, nel settore privato, le assunzioni attivate fino a luglio 2023 sono state 5.063.000, in leggerissima flessione rispetto allo stesso periodo del 2022 (-0,6%). Tale flessione, si legge, è dovuta agli andamenti in negativo delle assunzioni di contratti in somministrazione (-7%), a tempo indeterminato (-6%) e in apprendistato (-3%). Per le altre tipologie contrattuali si registra una leggera crescita: si tratta del lavoro intermittente (+3%), stagionale (+2%) e a tempo determinato (+2%).
Nel corso nei primi sette mesi del 2023, le trasformazioni contrattuali da tempo determinato a tempo indeterminato sono risultate in aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 (+5%). Contemporaneamente, le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo sono risultate in flessione (-18%).
Fino a luglio 2023, le cessazioni sono state in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-2%). Concorrono a questo risultato i contratti a tempo indeterminato (-7%), i contratti in somministrazione (-7%) e i contratti in apprendistato (-5%). In controtendenza risultano i contratti a tempo determinato (+1%), i contratti stagionali (+3%) e quelli di lavoro intermittente (+3%).
Le attivazioni di rapporti di lavoro “incentivati”, considerando sia le assunzioni che le variazioni contrattuali, presentano complessivamente una flessione pari al -3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare, gli esoneri contributivi totali per i giovani e le donne hanno registrato un’importante diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2022: su ciò ha influito la circostanza che la Commissione europea ha autorizzato solo a giugno la concedibilità di tali esoneri in oggetto.
L’agevolazione “Decontribuzione Sud” segna ancora una crescita (+5%) confermandosi come l’agevolazione di maggior impatto, quantomeno per il numero di dipendenti coinvolti.
Il report contiene un focus sul lavoro in somministrazione, distinguendo i rapporti a tempo indeterminato e quelli a termine. Nel corso dei primi sette mesi del 2023, rispetto al corrispondente periodo del 2022, le assunzioni in somministrazione sono aumentate per i contratti a tempo indeterminato (+6%) mentre sono diminuite significativamente quelle a termine (-8%). Anche per le cessazioni si rileva un aumento per i contratti a tempo indeterminato (+9%) e una flessione per i contratti a termine (-8%).
Il report, infine, fornisce una panoramica dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO). A luglio 2023 si attestano a poco più di 18.000 i lavoratori impiegati con tale tipologia contrattuale, in aumento del 18% rispetto allo stesso mese del 2022.
Confermando un trend in atto dall’inizio del 2023, l’importo medio mensile lordo della remunerazione effettiva risulta pari a 299 euro, anch’esso in tendenziale incremento.
Per quanto attiene ai lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF), a luglio 2023 essi risultano circa 9.000, in diminuzione dell’8% rispetto a luglio 2022; l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 179 euro.