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L’impatto del cambiamento climatico sulla salute e sicurezza dei lavoratori: l’approfondimento dell’Inail

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By patronato2

Le condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato l’Italia nelle scorse settimane, con eventi temporaleschi in alcune zone del Nord e temperature molto elevate nel resto della Penisola mettono sotto i riflettori l’impatto degli eventi atmosferici sulla salute e la sicurezza dei lavoratori.

Il cambiamento climatico è quindi diventato un nuovo fattore da considerare nella valutazione dei rischi sul lavoro e questo tema è dedicato un approfondimento tecnico-scientifico all’interno del numero di luglio di Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale (Csa) dell’Inail.

In linea generale, l’Inail evidenzia che il cambiamento climatico ha effetti diretti e indiretti sul benessere dei lavoratori, in particolare di coloro che svolgono la propria prestazione all’aperto. Le condizioni meteorologiche avverse (temperature estreme, radiazioni ultraviolette, piogge violente, inondazioni, ecc.) hanno originato nuovi rischi professionali, oppure aggravato quelli già esistenti.

Pertanto, «(l)a valutazione complessiva dei rischi, prevista dall’art. 17 del decreto legislativo 81/2008, deve di conseguenza tenere oggi in considerazione gli impatti che il cambiamento climatico può generare nello svolgimento delle attività lavorative», chiarisce l’Istituto. La valutazione deve tener conto di diversi fattori: le caratteristiche degli ambienti di lavoro, le attività più esposte, l’individuazione dei lavoratori più vulnerabili, lo sforzo fisico, la predisposizione di procedure di lavoro ordinario o di emergenza. Questa analisi potrebbe condurre alla adozione di misure di prevenzione come la fornitura di indumenti e dispositivi di protezione adeguati alle condizioni climatiche o l’installazione di punti di erogazione d’acqua.

Dal canto suo, l’Inail, attraverso lo strumento dell’Ot23, fornisce alle aziende con “ambienti severi caldi” l’opportunità di beneficiare della riduzione del premio per finalità di prevenzione attraverso l’installazione di sistemi di condizionamento microclimatico, la realizzazione di barriere per l’isolamento di sorgenti radianti e l’acquisto di indumenti con proprietà riflettenti.

In secondo luogo, l’Istituto è impegnato nella realizzazione del progetto Worklimate, che, tra le varie attività, mette a disposizione di lavoratori, autorità di sanità pubblica e operatori della prevenzione una piattaforma per valutare, monitorare e contrastare l’esposizione occupazionale a temperature elevate.

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