Si è chiuso un ciclo a novembre e se ne aprirà un altro a gennaio. Sembrava l’ultimo giorno di scuola per i ragazzi del Servizio Civile Nazionale che, dal 13 novembre 2017, hanno effettuato un anno di volontariato sociale nelle sedi dell’ANMIL. Da un lato la soddisfazione per avere completato un percorso formativo, dall’altro il rammarico per un’esperienza di vita che si è conclusa.
A fare un primo bilancio è Serena Cirillo del Patronato ANMIL, che ha seguito l’intero iter dei giovani. Queste le sue parole: Oggi (12 novembre, ndr), giorno di chiusura del primo ciclo, è sicuramente una giornata malinconica. La presenza dei ragazzi in ufficio, nel corso degli ultimi dodici mesi, è stata da una parte stimolante, dal momento che il coordinamento di decine di risorse nella Direzione Generale del Patronato ANMIL è stata una vera e propria sfida; dall’altra parte è stato sicuramente un anno molto impegnativo, sia perché la normativa che regolamenta il Servizio Civile Nazionale è vasta ed articolata, sia perché trasmettere la materia ai colleghi delle sedi territoriali con strumenti indiretti non è stato affatto semplice. Tuttavia, il calore umano che si respira oggi, giornata di saluti e di arrivederci, ripaga il lavoro svolto e, anzi, crea solide basi per affrontare i prossimi cicli. Chiedo ancora a Serena Cirillo quali sono le cifre del ciclo che si è concluso e quanti i ragazzi che hanno completato il percorso. Mi risponde: Per il bando ordinario 2017, con 4 progetti attivi in 3 regioni (Lazio, Toscana e Calabria), abbiamo ricevuto 279 domande di ammissione per 172 posti disponibili. I volontari che hanno superato le selezioni sono stati 122, di cui in 40 hanno rinunciato a concludere l’esperienza prima dei 12 mesi. In sintesi, il 71% dei posti disponibili sono stati assegnati e il 47% ha portato a termine l’esperienza.
Ma quanto è utile svolgere il Servizio Civile sia dalla prospettiva di un ragazzo, sia dalla prospettiva dell’Associazione che ne beneficia? La risposta arriva da Concetto Iannello, Responsabile Attività Istituzionali e Responsabile del Servizio Civile per ANMIL e Patronato ANMIL: Il Servizio Civile Nazionale rappresenta un’opportunità tanto per i ragazzi, che hanno la possibilità di conoscere una realtà lavorativa per dodici mesi, sia per l’ente promotore del progetto, che ha la possibilità di contare sull’apporto e il supporto di risorse giovani con una mentalità aperta. In sintesi, è un’ottima occasione per entrambe le parti. E se un ragazzo non completa il percorso che cosa accade, sia in termini di crescita, sia sul piano dell’attestazione? Risponde ancora Concetto Iannello: Il volontario ha il diritto di interrompere il Servizio Civile Nazionale in qualsiasi momento durante l’arco dei dodici mesi. È chiaro che l’interruzione nei primi mesi comporta il mancato raggiungimento degli obiettivi del progetto di Servizio Civile Nazionale. La rinuncia prima del termine comporta il mancato diritto all’ottenimento dell’attestato. Ma il certificato rilasciato a fine corso è utile e per che cosa? Chiarisce Iannello: Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale ha siglato convenzioni con i poli universitari. Pertanto possono essere riconosciuti crediti formativi da spendere nel corso degli studi e nel campo della formazione professionale. Inoltre, l’esperienza di Servizio Civile Nazionale è valutata nei pubblici concorsi con le stesse modalità e lo stesso valore del servizio prestato presso gli Enti Pubblici. L’attestato di fine servizio, rilasciato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, è utile per l’inserimento nel mondo del lavoro e i mesi di servizio civile sono riscattabili, in tutto o in parte, su domanda del volontario e su contribuzione individuale, da versare in un’unica soluzione o in 120 rate mensili senza l’applicazione degli interessi di rateizzazione.
I ragazzi sono stati seguiti da appositi operatori di supporto, gli OLP, letteralmente Operatori Locali di Progetto. Uno per tutti: Riccardo Todaro – OLP Direzione Sede ANMIL Onlus – Roma, al quale ho chiesto quanto è stato difficile gestire i giovani del Servizio Civile che hanno svolto l’attività. Ecco come ha risposto: Il ruolo di OLP è indubbiamente quello di un mediatore tra gli obiettivi del progetto di Servizio Civile Nazionale e le aspettative, i desideri e le richieste dei volontari. Essere OLP per i volontari, che concludono oggi questa esperienza, è stato stimolante e un momento di confronto con le generazioni di futuri lavoratori.
Fin qui le opinioni raccolte all’interno dell’ANMIL sull’esperienza che si è appena conclusa. Ma i ragazzi, i veri protagonisti del Servizio Civile Nazionale, come sono usciti da questa prova? Avevo intervistato alcuni di loro esattamente un anno fa, quando erano entrati nelle stanze dell’Associazione. Ecco le domande e le risposte, a dodici mesi di distanza, di Camilla Tonelli, Francesco Massimiani e Marco Pupa, che hanno prestato servizio, a Roma, all’Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne e al Patronato ANMIL.
– Le tue aspettative sono state confermate?
Camilla Tonelli
È stato un anno molto intenso, pieno di soddisfazioni, ma anche di momenti molto duri in cui è stato difficile reggere il ritmo. Mi aspettavo fosse meno impegnativo, non è stato facile conciliare l’esperienza con i miei impegni universitari.
Francesco Massimiani
Dal punto di vista impiegatizio direi di sì. Il lavoro è stato intenso e variegato, passando da esperienze nuove come il Disability Pride, all’organizzazione della Giornata degli Invalidi del Lavoro, a quella dell’evento di fine servizio civile intitolato “La Sicurezza oltre la diversità”. Aggiungo il Concorso “Primi in sicurezza”, alla regia del quale ho potuto partecipare, senza dimenticare il costante lavoro d’ufficio o quello con le banche dati. Tutte esperienze che mi hanno permesso di mettere alla prova le capacità sia lavorative (scrittura di testi, utilizzo del pc…) che relazionali, ponendomi di fronte non solo alla realtà dell’ufficio, ma anche a quella di una grande associazione, che è qualcosa di più complesso e non facilmente immaginabile dall’esterno.
Marco Pupa
Abbastanza. Ritengo sia stata un’esperienza molto importante, non solo dal punto di vista lavorativo, ma soprattutto dal punto di vista umano.
– Durante questo percorso hai acquisito competenze che prima non avevi?
Camilla Tonelli
Assolutamente sì. Anche il solo fatto di avere lavorato per la prima volta in un ufficio mi ha insegnato come comportarmi in un ambiente lavorativo e come relazionarmi con i colleghi, con cui tra l’altro ho legato molto.
Francesco Massimiani
Sicuramente le mie capacità relazionali ne hanno tratto beneficio, potendo collaborare con altre persone anche in situazioni di forte stress. Volente o nolente, ho acquisito molte informazioni sul mondo del lavoro dei disabili e non solo. Il lavoro di ufficio stampa, anche con la semplice visione dell’ANSA, permette di avere uno sguardo costantemente attento alla realtà che ci circonda.
Marco Pupa
Entrare a fare parte di una grande associazione come l’ANMIL insegna moltissimo sotto l’aspetto pratico. In questo senso il Servizio Civile è un’opportunità unica nel suo genere.
– Quest’esperienza ti hai cambiato?
Camilla Tonelli
Sì, sono senza dubbio maturata in quest’anno, sia dal punto di vista formativo che dal punto di vista personale. Il mio bagaglio di conoscenze si è decisamente ampliato e non posso far altro che ringraziare il personale dell’Ufficio che ha cercato di insegnarmi tutto quello che sapeva.
Francesco Massimiani
Non penso di essere cambiato più di tanto, ma mi rincuora vedere persone come i Presidenti dell’ANMIL, Franco Bettoni e della Fondazione “Sosteniamoli subito”, Bruno Galvani lottare costantemente per far sì che tragedie come le loro non si ripetano più, anche se non si dovrebbe passare attraverso una tragedia per capirne il dolore. Questo fa onore a tutti i “normodotati” dell’Associazione che si spendono per chi ha avuto meno fortuna.
Marco Pupa
Ogni esperienza porta necessariamente a dei cambiamenti, soprattutto una lunga e intensa come quella fatta durante questo intero anno. Rapportarsi con una nuova realtà e incontrare nuove persone significa mettersi in gioco e quindi anche crescere.
– Se tu potessi, continueresti ad impegnarti in ANMIL?
Camilla Tonelli
Certo, prima di iniziare questa esperienza conoscevo poco il lavoro dell’ANMIL. Ho incontrato persone che, raccontandomi le loro storie, mi hanno fatto aprire gli occhi su un mondo di cui non ero informata, cioè quello degli incidenti sul lavoro. Una tematica di grande rilevanza sociale e un problema fin troppo attuale. L’ANMIL si batte da anni per arginare questo fenomeno e sono rimasta molto colpita dalle tantissime iniziative di sensibilizzazione che vengono proposte ogni anno.
Francesco Massimiani
Sicuramente la causa è giusta e sacrosanta e quindi penso che potrei continuare a impegnarmi in ANMIL, anche se quest’anno non è stato tutto rose e fiori, come si suol dire.
Marco Pupa
Ritengo che tutti, per le importantissime tematiche affrontate dall’Associazione, dovrebbero impegnarsi a fianco dell’ANMIL.
Hai progetti per il futuro?
Camilla Tonelli
La priorità è finire i miei studi universitari e continuare a coltivare le mie passioni.
Francesco Massimiani
Nel prossimo futuro ricomincerò a dare ripetizioni universitarie e inizierò a cercare qualche concorso per il pubblico impiego.
Marco Pupa
Innanzitutto proseguire il mio percorso di studi e poi si vedrà.
Ma anche i ragazzi che hanno prestato servizio in alcune sedi territoriali dell’ANMIL hanno fatto sentire le loro voci. Sono Lorenzo Bigiotti (Firenze), Cristina Bizzarri (Grosseto), Tommaso Ruggeri (Milano Lario), Mirko Valtorta (Monza), Francesca Trifilò (Reggio Calabria) e Lorenzo Turi (Pistoia). Di seguito le domande e le risposte.
– Dopo questa esperienza a contatto con gli utenti dell’ANMIL, sono cresciute la tua sensibilità e le tue competenze verso le vittime del lavoro?
Lorenzo Bigiotti (Firenze)
Sì, sicuramente ho vissuto da vicino un aspetto negativo che non conoscevo in maniera perfetta. È stata senza dubbio un’esperienza che ha arricchito il mio bagaglio anche a livello sentimentale.
Cristina Bizzarri (Grosseto)
Svolgere il servizio civile presso l’ANMIL è stato sicuramente un percorso formativo che mi ha insegnato molte cose, sia nell’ambito burocratico che in quello umano. Infatti oltre a stare in mezzo alle pratiche e a vederne lo svolgimento, questa esperienza mi ha permesso di ascoltare molte storie che mi hanno toccato e avvicinato alle vittime del lavoro.
Tommaso Ruggeri (Milano Lario)
Senza ombra di dubbio sì. Ci tengo a sottolineare che è stata un’esperienza valida a livello umano, oltre che a livello formativo, in quanto ha garantito continuità in entrambi gli ambiti. Continuità grazie alla quale il volontario attraversa una crescita che lo porta ad avere un’empatia sempre maggiore con le vittime del lavoro. Parallelamente, attraverso la formazione, si rende egli stesso portavoce di argomenti che stanno molto a cuore all”Associazione, come la sicurezza nei luoghi di lavoro, l’andare oltre la diversità, la prevenzione del rischio di infortuni. Tutto questo, tramite l’informazione, diventa ancora più importante nel caso di lavoratori di altre nazionalità o provenienti da culture differenti. Obbiettivi che l’ANMIL si è posta anche attraverso il progetto che ho sviluppato e che si intitola “Aiutiamo I Migranti”.
– Francesca Trifilò (Reggio Calabria)
Durante la mia esperienza ho trascorso molto tempo con i soci dell’Associazione ad ascoltare le loro storie e le loro vicende, presenti e passate. Grazie a loro, tutti noi siamo riusciti a capire meglio il vero senso della vita e ad apprezzarla in ogni momento. Mi commuovo nel pensare alla sofferenze che ognuno di loro ha dovuto affrontare e con quale forza sia riuscito a superarle.
Lorenzo Turi (Pistoia)
Comincio ringraziando per l’opportunità di poter esprimere la mia opinione sul Servizio Civile svolto con l’ANMIL di Pistoia. Posso dire che la mia esperienza è stata interessante e formativa sotto molti punti di vista. Ho potuto vedere e toccare con mano realtà del mio territorio a cui prima non prestavo l’interesse dovuto.
– C’è stato il percorso di crescita che ti aspettavi?
Lorenzo Bigiotti (Firenze)
Sì, ho imparato molte cose durante quest’anno passato all’ANMIL, sia a livello di competenze specifiche, ma anche a livello di organizzazione di una giornata e ho visto da vicino come si gestisce un ufficio.
Cristina Bizzarri (Grosseto)
Sicuramente stare a contatto con gli utenti dell’ANMIL è stata un’esperienza che ha aumentato la mia sensibilità verso le vittime sul lavoro.
Tommaso Ruggeri (Milano Lario)
Il percorso è stato di crescita continua, resa possibile, nel nostro team di volontari, proprio grazie al confronto con tutte le figure di riferimento dell’organigramma dell’Associazione. Sicuramente la crescita principale consiste nell’arricchimento umano derivato dall’aver ascoltato le problematiche esposte dagli assistiti. Il 29 ottobre 2018 si è tenuto a Roma il congresso “Sicurezza oltre la diversità”, incontro conclusivo della formazione di ANMIL e Patronato ANMIL, inizativa a cui ho partecipato e che è stata molto interessante. Sono rimasto favorevolmente colpito dall’importanza e dall’esclusività delle tematiche e dei dati che sono stati condivisi.
Francesca Trifilò (Reggio Calabria)
Sì, grazie ai lavori organizzati durante questo anno di servizio, tutti noi abbiamo avuto la possibilità di arricchire il nostro bagaglio di conoscenze. Grazie all’ANMIL è stata un’esperienza unica. Desidero ringraziare anche le due operatrici del CAF, con cui ho lavorato fuori sede durante la campagna fiscale dei 730, Antonella Pintile e Paola Rizzi e salutare le sedi di Rho, Garbagnate e Sesto S. Giovanni con i loro presidenti, vicepresidenti e tutto il personale, per la disponibilità e la cortesia che mi hanno dimostrato nel periodo della campagna fiscale.
– Rispetto agli obiettivi dell’Associazione, questa esperienza ti ha dato maggiore conoscenza sui temi della sicurezza sul lavoro e della prevenzione?
Lorenzo Bigiotti (Firenze)
Sì, ho capito l’importanza di un tema che non sempre viene trattato in maniera adeguata.
Cristina Bizzarri (Grosseto)
Questo percorso mi ha insegnato molto sulla prevenzione e la sicurezza. Molte persone che sono state vittime di incidenti sul lavoro raccontano infatti di aver sottovalutato alcune procedure di sicurezza, in quanto certe delle abilità acquisite spesso con anni di lavoro. Purtroppo poi qualcosa è sfuggito loro di mano e si sono ritrovate vittime di un incidente.
Tommaso Ruggeri (Milano Lario)
Su questi temi è stata la bravura dei nostri formatori, che colgo l’occasione per ringraziare nuovamente, a giocare un ruolo determinante. Mi è rimasto impresso l’intervento del direttore dell’ANMIL, Sandro Giovannelli, al congresso “Sicurezza oltre la diversità” che voglio condividere in questa intervista: ” … Su circa 650.000 infortuni sul lavoro, nel 2018 il 21% è rappresentato da lavoratori stranieri. Il dato è ancora piu’ significativo se si pensa che i lavoratori stranieri in Italia sono circa 5 milioni e cioè il 3,3% della popolazione italiana. Il perchè è dovuto al fatto che i lavoratori stranieri in Italia occupano le posizioni lavorative delle 5P: ovvero poco pagati, pericolosi, precari, penalizzati, pesanti”. Senza contare poi il numero di incidenti non denunciati nel bracciantato, di cui ha parlato al Congresso il giornalista di Repubblica Marco Fiorani. A questo proposito l’Associazione si è posta come obiettivo, fra i tanti, proprio quello di aiutare le categorie più deboli, tramite l’informazione, ma soprattutto (fatto ancora piu’ importante) tramite la prevenzione affinché il numero delle vittime possa essere contenuto negli anni futuri.
Mirko Valtorta (Monza)
Le mie conoscenze su temi come la sicurezza sul luogo di lavoro si sono ampliate ed approfondite. Grazie all’ANMIL, ho imparato quali norme e quali comportamenti debbano necessariamente essere rispettati nei diversi ambiti lavorativi, sia che si tratti di un cantiere, sia che si tratti di un ufficio.
Lorenzo Turi (Pistoia)
Attraverso l’ANMIL di Pistoia ho potuto partecipare ad eventi come “La sicurezza sul lavoro va a teatro. Siamo tutti attori”, tenutasi il 15 novembre 2017 al Teatro Bolognini di Pistoia. È stata una delle esperienze più significative perché mi ha chiarito subito gli ambiti di cui l’Associazione si occupa: attraverso la rappresentazione teatrale, ho preso coscienza degli incidenti che purtroppo accadono e potrebbero ancora accadere sul posto di lavoro. Nel lavoro d’ufficio, grazie al contatto con il pubblico, ho potuto sensibilizzarmi nei confronti delle vittime del lavoro perchè ho potuto conoscerle personalmente. Voglio aggiungere che tutti i colleghi e i dirigenti sono stati molto disponibili ed è anche merito loro se ho potuto acquisire le competenze necessarie.
– Se tu potessi, continueresti ad affiancare l’ANMIL?
Lorenzo Bigiotti (Firenze)
Sì, apprezzo molto gli impegni dell’Associazione, a partire dal sostegno della ONLUS agli invalidi del lavoro, proseguendo con l’aiuto offerto dal Patronato, per finire con l’assistenza fiscale.
Cristina Bizzarri (Grosseto)
Sicuramente sì, se avessi la possibilità continuerei ad affiancare l’ANMIL.
Tommaso Ruggeri (Milano Lario)
Come ho già detto alla mia OLP, Silvia Previato, nel ringraziarla per l’impegno nei confronti di noi volontari, dò la disponibilità ad essere contattato in futuro da parte dell’Associazione nell’ambito della ricerca di personale.
Mirko Valtorta (Monza)
Sì, sarebbe una bella opportunità per poter continuare ad aiutare le persone che hanno avuto incidenti sul luogo di lavoro e prevenire il ripetersi di simili situazioni in futuro.
– Consiglieresti di svolgere il Servizio Civile ad altri ragazzi presso l’ANMIL?
Lorenzo Bigiotti (Firenze)
Assolutamente sì, per due motivi: il primo è la gentilezza delle persone che lavorano presso l’ANMIL di Firenze e nelle altre sedi e poi perché gli obiettivi dell’Associazione sono sicuramente molto nobili.
Cristina Bizzarri (Grosseto)
Sì, consiglierei il Servizio Civile presso l’ANMIL a tutti coloro che desiderano intraprendere questo percorso.
Tommaso Ruggeri (Milano Lario)
Certo, è un’esperienza che consiglio vivamente a tutti i ragazzi che vogliono intraprendere il percorso del Servizio Civile Nazionale.
Mirko Valtorta (Monza)
Sì, perché avrebbero l’occasione di vedere di persona quali sono i meccanismi che intervengono nel momento in cui avviene un incidente grave sul luogo di lavoro, a chi rivolgersi per ottenere aiuto sia a livello legale che economico e un bagaglio di conoscenze da utilizzare per poter lavorare in sicurezza e tranquillità.
Lorenzo Turi (Pistoia)
Consiglierei questa esperienza soprattutto a ragazzi che, come me, si stanno avviando al mondo del lavoro, per poter conoscere i loro diritti sui luoghi dove saranno impegnati, a cominciare dalla sicurezza e dalla prevenzione.
– Chi o che cosa cosa ti porti nel cuore dopo questa esperienza?
Lorenzo Bigiotti (Firenze)
In primis le persone che lavorano presso l’ANMIL di Firenze, come il mio OLP Marco Perret, l’operatrice Monica Bartolozzi ed i presidenti Niccolai e Municchi. Poi mi ricorderò sempre di che cosa fa l’Associazione per aiutare gli infortunati del lavoro.
Cristina Bizzarri (Grosseto)
Dopo questa esperienza, mi porto nel cuore tutti coloro che fanno parte dell’Associazione, in particolare la mia Olp, con cui sono stata maggiormente a contatto.
Tommaso Ruggeri (Milano Lario)
Quest’esperienza mi ha arricchito e porterò sempre con me, nel cuore, il fatto di avere conosciuto colleghi in gamba e capi brillanti e assocerò ognuno di loro a quello che mi ha insegnato, in maniera semplice, concedendomi il tempo necessario per imparare e la possibilità di fare qualche errore.
Queste le testimonianze dei ragazzi che hanno appena salutato l’ANMIL. Guardando al futuro, il Bando ordinario 2018 è scaduto il 28 settembre. Il Patronato ANMIL ha attivato 2 progetti nel Lazio per un totale di 56 posti disponibili. Le selezioni avverranno a fine novembre e i nuovi volontari prenderanno servizio il 15 gennaio. L’ANMIL ha ricevuto 26 domande di ammissione e sono in corso le verifiche per vedere se i ragazzi hanno i requisiti per essere ammessi alla selezione. Al momento la progettazione è stata sospesa per passare al nuovo sistema di servizio civile universale, fase che terminerà entro maggio 2019.
Luce Tommasi